Storia
Tintoria Emiliana nasce come lavanderia e stireria
Inizia la tintura dei capi usati
Inizio tinto capo per il pronto moda e stireria
Lavaggio e tintura del Denim.
L’incontro con lo stilista Massimo Osti (C.P. Company) e inizio alle tinture in ambito sportwear per produzioni programmate.
Tintura del nylon e fibre miste in capo.
Vengono sostituite le macchine a mulinello con le macchine ovali per la tintura della lana e delle fibre delicate (Olandesi).
Il primo spettrofotometro per l’elaborazione delle ricette colore in Italia.
Le prime macchine rotative per la tintura in capo.
Nuovo stabilimento industriale con il depuratore delle acque reflue.
Nasce il reparto Emiliana Service per il controllo qualità dei tessuti e la logistica.
Partnership con il gruppo Komatsu (Giappone) per lo sviluppo del poliestere in tinto capo ad alte temperature sotto pressione.
Nascono i primi capi in poliestere tinti in capo per Stone Island.
Nasce il laboratorio ricerca/sviluppo e controllo qualità.
Viene brevettato il trattamento Frosted.
Collaborazione insieme alla famiglia Boglioli della prima giacca di cashmere classica tinta in capo.
Tintura con gli estratti naturali.
Nasce il Laboratorio Integrato di analisi chimiche e strumentali.
Potenziamento dei processi tintoriali con il trattamento Frosted.
Accordo con il lanificio Ermenegildo Zegna per la produzione tessuti con il trattamento Frosted.
Impianto fotovoltaico da 350 kilowatt ora.
Nasce il laboratorio artistico Fucina Colore con tecnologie specifiche per la personalizzazione dei capi e accessori di abbigliamento.
Tintoria Emiliana aderisce all’organizzazione internazionale ZDHC e al programma “Roadmap to Zero” che impone di evitare l’utilizzo di sostanze altamente inquinanti.
Tintoria Industriale 4.0, il nuovo Showroom Studio, la Fucina Colore e il Laboratorio Chimico Integrato alle produzioni, sono la nuova evoluzione per la ricerca, sperimentazione e produzione di Tintoria Emiliana.